Debutta in Italia partendo da Torino il 15 novembre 2008 la prima Giornata Nazionale per la lotta al mal di testa - che comprende emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo - promossa dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e dagli stessi pazienti della Lega Italiana Cefalalgici (LIC).
Il 15 novembre dalle ore 9 alle ore 18 a Torino in piazza Castello medici specialisti e neurologi della SISC diretti da Lorenzo Pinessi, presidente SISC, Ordinario di Neurologia, Direttore Clinica Neurologica II e Centro Cefalee dell'Università di Torino - Ospedale Le Molinette, scendono in piazza per informare, sensibilizzare cittadini, politici, amministratori della Sanità del grave disturbo che riguarda circa 8-9 milioni di italiani con una netta prevalenza per il sesso femminile con un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini. Nei bambini e adolescenti l’incidenza delle cefalee è del 25-30 per cento ed è legata a concause genetiche.
In particolare la SISC vuole evidenziare la gravità della cefalea cronica quotidiana (chronic daily headache – CDH), la forma più grave e invalidante di mal di testa che si manifesta con attacchi di emicrania quotidiani, spesso complicata dall’abuso di farmaci (medication Overuse Headache - MOH), che affligge circa 3 milioni degli 8 milioni di malati. Il 30 per cento dei pazienti a causa del dolore è costretto a rinunciare a una vita di relazione, impegni di lavoro, a dedicarsi alla famiglia. Nel 43 per cento dei casi la cefalea cronica causa tensioni in famiglia, nel 23 per cento incide negativamente sulla sfera sessuale, nel 60 per cento genera ansia e depressione.
La Giornata Nazionale per la lotta al mal di testa si svolgerà ogni anno il 15 novembre in tutta la penisola e si propone di illustrare con chiarezza i benefici di una diagnosi precoce e accurata e le varie possibilità terapeutiche delle diverse forme di cefalea, di aumentare la conoscenza e la consapevolezza del problema socio- sanitario, di rafforzare le strutture specializzate, di sensibilizzare i medici di famiglia e gli ospedali.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità”, spiega Pinessi, “lo riconosce come una vera e propria malattia tra le più importanti cause di disabilità e pone l’emicrania ,la forma più diffusa di cefalea primaria al 12° posto tra le più frequenti patologie mondiali che devastano la qualità di vita. Tuttavia nel nostro Paese il mal di testa che costa circa 600 euro per paziente/anno, per un totale di oltre 3 milioni di euro, spesa a cui concorrono i 25 milioni di giornate lavorative perse a causa del disturbo, rimane una malattia nascosta, sottostimata, sottovalutata e mal curata. Il Servizio Sanitario Nazionale - SSN non ha ancora affrontato in modo adeguato il problema e lo include nei livelli minimi di assistenza (LEA) come patologia minore, con la conseguenza che la maggior parte dei malati spesso nasconde il problema al medico ricorrendo a un dannoso fai da te".
“Malgrado l’elevata incidenza”, precisa Luigi Alberto Pini, Presidente LIC e Direttore del Centro Cefalee di Modena, “solo una minoranza - poco più del 15 per cento - ricorre allo specialista, mentre circa il 50 per cento si automedica con analgesici da banco spesso abusandone e rischiando di cronicizzare il disturbo”. “In realtà le cefalee”, sottolinea Pinessi, “per essere risolte necessitano di medici esperti, centri specializzati, diagnosi corrette, farmaci mirati e a volte anche il ricovero - attualmente considerato improprio o inadeguato per la sanità pubblica".
Fonte: Ufficio stampa SISC 2008.
Alla faccia di chi dice che il mal di testa è una cosa da poco...