Replying to Di sciacalli, avvoltoi e bestialità varie |
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- Posted 25/10/2019, 00:03Se le cose vengono fatte a dovere e funzionano, si crea un effetto domino in positivo
a questo ormai fatico a credere
non si tratta solo dei cattivi maestri, delle cattive guide, c'è troppa gente troppo lieta di seguirli, e se non ne ha uno a disposizione lo cerca, e arriva anche a crearselo, gente a cui basta dire che sono superiori agli altri, che sono l'elite, per trasformarli in bestie che sanno solo odiare, denigrare, sminuire, gente che si ritiene migliore e per questo autorizzata ai comportamenti più abbietti nei confronti di chi non rientra nella loro setta tutto mi sembra sempre più animalesco e deteriorato - Posted 23/10/2019, 21:01Approfitto di un momento libero per fare una rettifica al mio post, poiché all'epoca della pubblicazione ho scritto molto di pancia, disgustata da ciò che leggevo.
Da allora ho smesso quasi del tutto di leggere i commenti alle notizie e poco dopo c'è stato un altro caso che ha rafforzato la mia idea.
La maggior parte delle persone non cerca (più?) l'informazione vera. Cerca l'indignazione facile su cui vomitare odio e schifo e sfogarsi, che sia sui social o nei bar. Non ho bisogno di leggere anche perché ormai le stesse cose le sento con le orecchie ogni volta che esco di casa (a volte pure dentro).
Infatti tempo qualche settimana e quel caso lì è tornato ad essere cronaca locale. Non ho più letto nulla su giornali nazionali, non ho più visto condividere post e opinioni in merito. Ognuno ha fatto il suo dovere dando della merda agli altri sentendosi migliore e tanti saluti.
In effetti però il focalizzarsi su un caso alla volta fino all'esasperazione, almeno da parte dei giornalisti, c'è sempre stato. Solo che io credo fermamente che il dovere di un cittadino non sia quello di mettersi in bocca un grande imbuto e trangugiare quello che viene propinato (faccio un esempio: quando sono tornata a scuola e ho detto di non seguire il tg4 mi hanno attaccata dandomi dell'ignorante che non si informa, ma leggendo saltuariamente quotidiani e andandomi a cercare notizie online, confrontando le varie testate, sapevo molte cose di cui ignoravano l'esistenza, visto che non andavano oltre la mezz'ora di tg), alimentando questo sistema. Non che il contrario (le "massime condivisioni") sia meglio, ma
bisogna imparare a cercare e farlo bene (cosa sempre più difficile, comunque).
Per il resto, il mio sfogo è collegato sia a mie esperienze passate e recenti che all'attività che avrei dovuto svolgere fino all'inizio di quest'anno. Se le cose vengono fatte a dovere e funzionano, si crea un effetto domino in positivo e forse qualcosa sarebbe andato diversamente pure in questo caso.
Poi è tristemente vero e ovvio che in ogni situazione l'omertà da parte di qualcuno ci sia, per la maggiore la gente è indifferente tra far finta di niente e paura, che se intervieni in prima persona perché chi di dovere non lo fa, può finire molto male.
È il dire che in un posto capita così causa stereotipo random e altrove sarebbe diverso che mi dà tantissimo fastidio. So personalmente che non sempre è così e fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato. E soprattutto uno non sa come potrebbe reagire e comportarsi in una determinata situazione senza viverla. Giudicare da fuori è sempre molto semplice. Tanto quando chi ha subito e subisce e la tragedia su cui si banchetta è di qualcun altro, ogni giustificazione è sempre valida. - Posted 4/5/2019, 22:10CITAZIONEQuesto fa capire come cambi la percezione e la consapevolezza degli eventi a seconda del modo e della collocazione in cui la si vive, fosse successo da un'altra parte, senza conoscere il contesto, forse tra chi punta il dito con arroganza e senza pietà ci sarei anche io.
è quando si inzia a farsi queste domande, che ci si rende conto che qualcosa non va, che forse per becerissimo interesse, per avere qualche click in più, chi dovrebbe informare arriva a mistificare la realtà, non è una cosa nuova, lo "sbatti il mostro in prima pagina" c'è sempre stato, ma forse mai come oggi, di fronte ad una mole di informazioni che porta molti a leggere soltanto i titoli degli articoli (e non è raro, almeno a mia esperienza, che leggendo l'articolo si scopra che il titolo c'entra poco, è solo un clickbait, a volte adirittura contraddetto dal contenuto dell'articolo) c'è chi ne approfitta, poi quando senti un famoso scrittore e giornalista concionare contro "l'informazioni asettica" cioè il riferire i fatti, e non le opinioni che il giornalista ha di essi, i dubbi ti vengono raddoppiati, le opinioni va bene che sìci siano, ma non al posto dei fattiCITAZIONEHo raggiunto il punto di rottura quando, crescendo, ho iniziato a capire meglio i programmi di approfondimento. Forse ero troppo ingenua e distratta prima o è cambiato il modo di fare giornalismo, il fatto è che ad un certo punto ho sentito questi approfondimenti come una sorta di violenza postuma.
Ci sono stati casi particolari, soprattutto di ragazzine, in cui veniva sviscerato ogni particolare della loro esistenza, i segreti della vittima resi pubblici. Non so voi, ma io lo trovo orrendo.
Mi chiedo onestamente a cosa serva violare così l'intimità di una persona: qual è il confine tra informazione e spettacolarizzazione?
Cosa serve sapere davvero al "pubblico" e quando invece diventa solo una forma perversa di pettegolezzo?
l'ho sempre trovato una cosa ripugnante, e forse non saprò stabilire un confine esatto, ma dovunque sia, penso lo si sia già superato e che sia ora di dire basta - Posted 2/5/2019, 05:13In questi giorni il modo in cui sta venendo trattato un caso di cronaca mi sta disgustando.
Non che sia difficile farmi provare disgusto per qualche cosa, ma è veramente una roba esagerata.
Non entrerò nei dettagli per questioni di mia privacy, anche se per chi dovesse leggere entro qualche settimana sarebbe facilmente intuibile di cosa parlo.
Vi basti sapere che si tratta di un caso di cronaca nera (più o meno, non come viene inteso solitamente) e di clamore dovuto alla "denuncia" di un contesto di degrado da parte di una notissima figura politica, avvenuto in un paese di medie dimensioni del sud Italia. Se non avesse condiviso lui la notizia probabilmente sarebbe stato un caso di cronaca locale ignorato dai più come tanti altri.
Certamente provo rabbia e tristezza e per prima muovo accuse verso chi di dovere (anche perché so per esperienza personale cosa non funziona e chi non si muove), chi mi conosce sa che sono sempre in prima linea nel criticare usi, costumi e malfunzionamenti del luogo in cui mi trovo, ma non sopporto la manipolazione dei fatti da parte delle testate nazionali e i giudici da social. Veramente in questo caso si sta sbagliando tanto a puntare il dito e parlare di omertà, proprio una delle poche volte in cui non c'è stata... non da parte dei comuni cittadini testimoni dei fatti. Inoltre si mette in mezzo la popolazione tutta di un luogo in cui almeno il 90% non sapeva niente e di cui molti ancora non sanno cosa sia successo (questo pure è grave da un altro punto di vista).
Stanno saltando fuori tutti i peggiori luoghi comuni e vedo vomitare odio ovunque. Se non è sciacallaggio questo cos'è? Sincero cordoglio? Ma non scherziamo.
E in vista delle prossime votazioni dobbiamo subirci pure quello di qualche esponente politico.
Non vi sputo che vi profumo, direbbe Cetto Laqualunque, personaggio di Antonio Albanese che rappresenta lo sciacallo (anche se più che altro il corruttore e corrotto) per eccellenza.
Questo fa capire come cambi la percezione e la consapevolezza degli eventi a seconda del modo e della collocazione in cui la si vive, fosse successo da un'altra parte, senza conoscere il contesto, forse tra chi punta il dito con arroganza e senza pietà ci sarei anche io.
Dall'esterno è facile dire io mi sarei comportato diversamente, ma non è così e non serve a niente fare i finti paladini della giustizia. Anche perché ho visto coi miei occhi nel corso della mia esistenza che non è così.
Si sta solo banchettando su una disgrazia.
Sto ribadendo l'ovvio, lo so, ma mi rendo pure conto di come questo ovvio diventi tale principalmente quando ti punge sul vivo, mentre per il resto del tempo cade nel dimenticatoio.
Non voglio però che questo sia un post di lamentela su un caso specifico, anche se ho preferito sfogarmi qui piuttosto che altrove finendo per rovinare dei rapporti.
In gioventù ero fissata con la cronaca nera. Leggevo e guardavo molti programmi sui casi di omicidi, ma anche scomparse e stupri. Non so nemmeno perché visto che ne soffrivo.
Ho raggiunto il punto di rottura quando, crescendo, ho iniziato a capire meglio i programmi di approfondimento. Forse ero troppo ingenua e distratta prima o è cambiato il modo di fare giornalismo, il fatto è che ad un certo punto ho sentito questi approfondimenti come una sorta di violenza postuma.
Ci sono stati casi particolari, soprattutto di ragazzine, in cui veniva sviscerato ogni particolare della loro esistenza, i segreti della vittima resi pubblici. Non so voi, ma io lo trovo orrendo.
Mi chiedo onestamente a cosa serva violare così l'intimità di una persona: qual è il confine tra informazione e spettacolarizzazione?
Cosa serve sapere davvero al "pubblico" e quando invece diventa solo una forma perversa di pettegolezzo?
Tra l'altro ora che la gogna mediatica entra in azione sempre più velocemente si fa ancora prima a rovinare l'esistenza di soggetti coinvolti, pure se risultano innocenti poco dopo.
Un'altra cosa che mi sono sempre chiesta è su che base certi fatti diventano noti e altri no.
Ci sono casi che diventano un'ossessione per mesi, se non anni, tutta l'attenzione verte su di loro e pare non esista altro. Quale può essere l'input che fa diventare alcuni casi come dei portabandiera di tutti gli altri, mentre questi altri - seppur gravi allo stesso modo - vengono ignorati?
Spero vivamente pure che la macchina mediatica non spinga le autorità a indagare meglio di quanto si farebbe normalmente solo in questi casi, a causa della pressione degli occhi puntati addosso.
Sono arrivata a questo punto del topic abbastanza provata, quindi non so più come continuare. So solo che il confine della decenza l'ho superato anche io nella prima parte del post, rompendo il silenzio che in caso di mero ciarlare è l'unico gesto di rispetto.
Spero più che mai in un dibattito senza polemiche.
(è altamente probabile che cestinerò il topic comunque)