Inauguro il 2019 con un vero topic, evento più unico che raro dato che in genere devo
paraculare in qualche modo per riprendere ogni anno a scrivere!
Oggi vi propongo una riflessione che forse da parte mia potrebbe risultare... strana.
Sono ciò che si può definire una fancazzista, oltre che procrastinatrice seriale: se posso rimando una cosa fino all'ultimo, per poi portarla al termine (se ci riesco) in preda al panico.
Tuttavia se una questione è veramente importante o mi appassiona e soprattutto c'è in ballo anche qualcosa che riguarda gli altri, divento integerrima nel compiere i miei doveri. Diventa una sorta di "missione di vita" che non lascia spazio ad altro.
Per me è fondamentale conoscere perfettamente le regole e le istruzioni per poter svolgere al meglio un lavoro e tutelare tutti.
Sono fermamente convinta che la cosa giusta da fare sia dare il proprio meglio per contribuire al progresso dell'ambiente che ci circonda, cooperando per il bene comune anche a costo di un sacrificio (non troppo gravoso però) personale, in nome di qualcosa che darà frutti migliori in futuro.
Negli ambienti in cui mi sono ritrovata a collaborare fino ad ora, però, questo mio comportamento è stato da "mosca bianca", anzi pure oggetto di ilarità per la troppa serietà – e conseguente stress – di cui sono solita farmi carico.
Penso di non essere ancora riuscita a trovare un ambiente in cui sia richiesta realmente serietà e in cui rientrino personalità desiderose di
dare, anzi: mi sembra che la tendenza comune sia il prendere più possibile con il minimo sforzo, collaboraziomi di facciata che diventano prevaricazioni al primo momento utile, competizioni totalmente inopportune e inutili qualora non ci sia un livello più alto da raggiungere.
Ho trovato difficoltà ad integrarmi nei gruppi sia per una mia naturale "chiusura", ma anche perché l'atteggiamento naturale che ho, che consiste nello spendermi per gli altri, fare da "conciliatrice" e da spalla, il mettere il bene comune al primo posto (e altrui al di sopra del mio), diventa alla lunga un modo per farmi fessa.
Quindi io prendo tutto molto seriamente fino allo sfinimento caricandomi anche del lavoro di chi cazzeggia, ma se nulla si smuove e/o non vengo adeguatamente apprezzata finisco per perdere tutto l'entusiasmo e la voglia e diventa tutto un peso. Continuo a fare quello che devo, ma solo perché
devo.
Il problema maggiore però si presenta se una situazione statica cambia improvvisamente: mentre l'altro tipo di persona riesce a scattare subito sull'attenti, nel momento in cui io perdo entusiasmo entro in una sorta di torpore da cui è difficile che mi riprenda, non riesco più a carburare e rientrare nello spirito di prima, mi serve un forte input perché riesca a fare qualcosa senza trascinarmi forzatamente. E, nei momenti importanti, tutto quel prodigarmi non sarà servito a niente, perché finirò per diventare il peso morto inaffidabile della situazione, mentre chi la prende più alla leggera e sa fiutare le opportunità, cogliendo al balzo più palle possibili, sembrerà che abbia fatto sempre un buon lavoro.
Da un lato, nonostante non condivida certi comportamenti opportunistici, sono un po' invidiosa
ho visto persone fare cose indecenti e passarla liscia perfettamente, mentre un mio minimo passo falso mi ha bruciata subito. Non so proprio come sia possibile!
Sicuramente ho avuto ad oggi poche opportunità di confronto e collaborazione e in terreni non proprio fertili, quindi penso e voglio essere ottimista sul fatto che esistano situazioni molto diverse che possano essere prese a modello o comunque in qualche modo funzionino.
Voi come vi ponete di fronte a un dovere? Qual è il vostro modo di vedere il lavoro di gruppo e come vi ponete? Pochi lettori del mio blog, se ci siete ancora battete un colpo!
E raccontate pure le vostre esperienze in merito a ciò che ho esposto, aggiungendo magari quale tipo di ambiente e personalità più si prestano secondo voi all'essere altamente stimolanti e positivi.
A presto!