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    Notizia presente QUI

    CHI LO INVENTO' ?
    La cannuccia perfetta è lunga 21 centimetri

    Il brevetto porta la data del 3 gennaio 1888: l' inventore lo definisce « prototipo di strumento per facilitare l' assunzione di liquidi » . Si tratta, in una parola, della cannuccia, un semplice oggetto di uso comune che, all' epoca, fece diventare ricco l' impresario americano Marvin Stone, proprietario di una fabbrica che produceva « cartine » per sigarette. Fu proprio arrotolando intorno a una penna alcune cartine, « saldandole » con la colla, che Stone pensò alla cannuccia: l' invenzione, che ebbe immediato successo, soppiantò l' uso delle vecchie cannucce di paglia secca. Stone riconvertì la sua azienda e dettò le « regole » per una cannuccia perfetta: deve essere lunga 21 centimetri e larga in modo che non possa passare un semino di limone.




    Che brav'uomo! :lol: io personalmente adoro le cannucce, anche se le uso per giocare con le bevande e non so quando sia giusto farlo.. :rolleyes:
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    Auguro a tutti voi, miei cari lettori, un felice e sereno 2009!

    Spero, nell'anno che è appena iniziato, di poter aggiornare più spesso il blog e poterlo rendere ciò che vorrei che fosse: un punto d'incontro per tutte le persone che vogliono discutere in tranquillità!

    Edited by Light - 3/1/2009, 16:00
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    Il 10 dicembre 1948 fu approvata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
    Per il suo "sessantesimo anniversario", voglio postarla qui, nella speranza che tutti voi la leggiate (anche se il contenuto dovrebbe già essere conosciuto da tutti).

    Un ringraziamento particolare va a Kakashi che mi ha ricordato dell'evento.

    La dichiarazione è presa dal sito Boes.Org



    La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani



    La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

    I trenta articoli di cui si compone sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Vi si proclama il diritto alla vita, alla libertà e sicurezza individuali, ad un trattamento di uguaglianza dinanzi alla legge, senza discriminazioni di sorta, ad un processo imparziale e pubblico, ad essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, alla libertà di movimento, pensiero, coscienza e fede, alla libertà di opinione, di espressione e di associazione. Vi si proclama inoltre che
    nessuno può essere fatto schiavo o sottoposto a torture o a trattamento o punizioni crudeli, disumani o degradanti e che nessuno dovrà essere arbitrariamente arrestato, incarcerato o esiliato.
    Vi si sancisce anche che tutti hanno diritto ad avere una nazionalità, a contrarre matrimonio, a possedere dei beni. a prendere parte al governo del proprio paese, a lavorare, a ricevere un giusto compenso per il lavoro prestato, a godere del riposo, a fruire di tempo libero e di adeguate condizioni di vita e a ricevere un'istruzione. Si contempla inoltre il diritto di chiunque a costituire un sindacato o ad aderirvi e a richiedere asilo in caso di persecuzione.

    Molti paesi hanno compendiato i termini della Dichiarazione entro la propria costituzione. Si tratta di una dichiarazione di principi con un appello rivolto all'individuo singolo e ad ogni organizzazione sociale al fine di promuovere e garantire il rispetto per le libertà e i diritti che vi si definiscono. Gli stati membri delle Nazioni Unite non furono tenuti a ratificarla (la dichiarazione non essendo di per sé vincolante), sebbene l'appartenenza alle Nazioni Unite venga di norma considerata un'accettazione implicita dei principi della Dichiarazione.

    Va sottolineato che in base alla Carta delle Nazioni Unite gli stati membri s'impegnano ad intervenire individualmente o congiuntamente, per promuovere il rispetto universale e l'osservanza dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali . Questo è un obbligo di carattere legale. La dichiarazione rappresenta un'indicazione autorevole di che cosa siano i diritti umani e le libertà fondamentali.


    DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO

    Preambolo

    Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

    Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;

    Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;

    Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

    Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

    Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

    Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni,

    L'ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

    DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

    Articolo 1
    Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

    Articolo 2
    1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

    2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

    Articolo 3
    Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

    Articolo 4
    Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

    Articolo 5
    Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.

    Articolo 6
    Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

    Articolo 7
    Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

    Articolo 8
    Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

    Articolo 9
    Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

    Articolo 10
    Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri nonché della fondatezza di ogni accusa penale gli venga rivolta.

    Articolo 11
    1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

    2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà deI pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

    Articolo 12
    Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

    Articolo 13
    1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.

    2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

    Articolo 14
    1 ) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.

    2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

    Articolo 15
    1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

    Articolo 16
    1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

    2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.

    3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

    Articolo 17
    1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

    2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

    Articolo 18
    Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

    Articolo 19
    Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

    Articolo 20
    Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

    2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

    Articolo 21
    1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

    2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

    3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

    Articolo 22
    Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

    Articolo 23
    1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

    2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

    3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

    4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

    Articolo 24
    Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

    Articolo 25
    1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

    2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

    Articolo 26
    1 ) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

    2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

    3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

    Articolo 27
    1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.

    2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

    Articolo 28
    Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

    Articolo 29
    1 ) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

    2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

    3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.

    Articolo 30
    Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

    Edited by Light - 3/1/2009, 16:00
  4. .
    Forse qualcuno se ne sarà accorto, ma lo scrivo lo stesso
    In questo blog è stata impostata l'opzione Visualizza i titoli dei livelli invece dei titoli personalizzati dagli utenti
    (vale solo per i normali utenti e non per moderatori o admin)
    .
    Quindi, che vi piaccia o no... è così :woot:

    Questi sono i livelli:

    0-99 post: uovo
    100-999 post: piopio
    1000-9999 post: pulcino
    10000-99999 post: pulcino medio
    100000+ post: pulcino grande


    Alla prossima!
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    Debutta in Italia partendo da Torino il 15 novembre 2008 la prima Giornata Nazionale per la lotta al mal di testa - che comprende emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo - promossa dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e dagli stessi pazienti della Lega Italiana Cefalalgici (LIC).

    Il 15 novembre dalle ore 9 alle ore 18 a Torino in piazza Castello medici specialisti e neurologi della SISC diretti da Lorenzo Pinessi, presidente SISC, Ordinario di Neurologia, Direttore Clinica Neurologica II e Centro Cefalee dell'Università di Torino - Ospedale Le Molinette, scendono in piazza per informare, sensibilizzare cittadini, politici, amministratori della Sanità del grave disturbo che riguarda circa 8-9 milioni di italiani con una netta prevalenza per il sesso femminile con un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini. Nei bambini e adolescenti l’incidenza delle cefalee è del 25-30 per cento ed è legata a concause genetiche.

    In particolare la SISC vuole evidenziare la gravità della cefalea cronica quotidiana (chronic daily headache – CDH), la forma più grave e invalidante di mal di testa che si manifesta con attacchi di emicrania quotidiani, spesso complicata dall’abuso di farmaci (medication Overuse Headache - MOH), che affligge circa 3 milioni degli 8 milioni di malati. Il 30 per cento dei pazienti a causa del dolore è costretto a rinunciare a una vita di relazione, impegni di lavoro, a dedicarsi alla famiglia. Nel 43 per cento dei casi la cefalea cronica causa tensioni in famiglia, nel 23 per cento incide negativamente sulla sfera sessuale, nel 60 per cento genera ansia e depressione.

    La Giornata Nazionale per la lotta al mal di testa si svolgerà ogni anno il 15 novembre in tutta la penisola e si propone di illustrare con chiarezza i benefici di una diagnosi precoce e accurata e le varie possibilità terapeutiche delle diverse forme di cefalea, di aumentare la conoscenza e la consapevolezza del problema socio- sanitario, di rafforzare le strutture specializzate, di sensibilizzare i medici di famiglia e gli ospedali.

    “L’Organizzazione Mondiale della Sanità”, spiega Pinessi, “lo riconosce come una vera e propria malattia tra le più importanti cause di disabilità e pone l’emicrania ,la forma più diffusa di cefalea primaria al 12° posto tra le più frequenti patologie mondiali che devastano la qualità di vita. Tuttavia nel nostro Paese il mal di testa che costa circa 600 euro per paziente/anno, per un totale di oltre 3 milioni di euro, spesa a cui concorrono i 25 milioni di giornate lavorative perse a causa del disturbo, rimane una malattia nascosta, sottostimata, sottovalutata e mal curata. Il Servizio Sanitario Nazionale - SSN non ha ancora affrontato in modo adeguato il problema e lo include nei livelli minimi di assistenza (LEA) come patologia minore, con la conseguenza che la maggior parte dei malati spesso nasconde il problema al medico ricorrendo a un dannoso fai da te".

    “Malgrado l’elevata incidenza”, precisa Luigi Alberto Pini, Presidente LIC e Direttore del Centro Cefalee di Modena, “solo una minoranza - poco più del 15 per cento - ricorre allo specialista, mentre circa il 50 per cento si automedica con analgesici da banco spesso abusandone e rischiando di cronicizzare il disturbo”. “In realtà le cefalee”, sottolinea Pinessi, “per essere risolte necessitano di medici esperti, centri specializzati, diagnosi corrette, farmaci mirati e a volte anche il ricovero - attualmente considerato improprio o inadeguato per la sanità pubblica".

    Fonte: Ufficio stampa SISC 2008.



    Alla faccia di chi dice che il mal di testa è una cosa da poco...
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    Barack Obama, candidato alla Presidenza del Partito Democratico Statunitense, il 20 Gennaio 2009 diverrà ufficialmente il 44° Presidente degli Stati Uniti d'America.

    Ecco il suo discorso dopo la vittoria (è lunghetto, ma merita anche solo una lettura veloce)

    CITAZIONE (Barack Obama @ 5/11/2008, Chicago)
    Ciao, Chicago!
    Se là fuori c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un luogo dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Fondatori sia vivo nella nostra epoca, che ancora mette in dubbio la forza della nostra democrazia, questa notte è la vostra risposta.
    È la risposta data dalle file di elettori che si estendevano intorno alle scuole e alle chiese, file mai viste prima da questa nazione, è la risposta che hanno dato le persone che hanno aspettato tre, quattro ore, molti per la prima volta in vita loro, perché erano convinti che questa volta doveva essere diverso, che la loro voce poteva fare la differenza.

    È la risposta pronunciata da giovani e vecchi, ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, gay, etero, disabili e non disabili: americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati semplicemente un insieme di individui o un insieme di Stati rossi [Repubblicani] e Stati blu [Democratici]: noi siamo e saremo sempre gli Stati Uniti d'America.
    È la risposta che ha spinto quelli che per tanto tempo, da tanta gente, si sono sentiti dire che dovevano essere cinici, spaventati, scettici su quello che possiamo fare, sulla possibilità di mettere le mani sul corso della storia e piegarlo in direzione della speranza di un giorno migliore. Ci ha messo molto ad arrivare, ma questa notte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, in queste elezioni, in questo momento storico, il cambiamento è arrivato in America.

    Poco fa ho ricevuto una telefonata estremamente gentile da parte del senatore McCain. Il senatore McCain si è battuto a lungo e con convinzione in questa campagna, e ha combattuto ancora più a lungo e con ancora più convinzione per il paese che ama. Ha sopportato sacrifici per l'America che la maggior parte di noi non riesce neppure lontanamente a immaginare. Tutti abbiamo beneficiato dei servizi resi da questo leader valoroso e altruista. Gli faccio le mie congratulazioni, faccio le mie congratulazioni alla governatrice Palin per tutto quello che hanno saputo fare, e spero veramente di poter lavorare insieme a loro nei mesi a venire per rinnovare le promesse di questa nazione.

    Voglio ringraziare il mio compagno di viaggio in questa avventura, un uomo che si è impegnato nella campagna con tutto il suo cuore e ha dato voce agli uomini e alle donne con cui è cresciuto nelle strade di Scranton e con cui ha affrontato il viaggio sul treno verso casa in Delaware, il vicepresidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden.
    E non sarei qui stanotte senza l'incrollabile supporto di quella che è stata la mia migliore amica negli ultimi 16 anni, la roccia della nostra famiglia, l'amore della mia vita, la prossima first lady della nazione, Michelle Obama.

    Sasha e Malia, vi amo tutte e due, più di quanto possiate immaginare, e vi siete guadagnate il nuovo cucciolo che verrà con noi alla Casa Bianca.
    E anche se non è più con noi, so che mia nonna sta guardando, e con lei la mia famiglia, che mi ha reso quello che sono. Sento la loro mancanza stanotte, e so che il debito verso di loro è incommensurabile.
    A mia sorella Maya, a mia sorella Auma, a tutti i miei fratelli e sorelle, grazie mille per il sostegno che mi avete dato. Vi sono grato.

    E al direttore del mio staff elettorale, David Plouffe, l'eroe ignoto di questa campagna, che ha saputo costruire quella che credo sia stata la migliore campagna elettorale nella storia degli Stati Uniti d'America, al responsabile della strategia, David Axelrod, che è stato accanto a me per ogni passo di questo cammino, al migliore team elettorale mai messo insieme nella storia della politica: voi avete reso possibile tutto questo e io vi sarò per sempre grato per quello che avete sacrificato per riuscirci.
    Ma soprattutto non dimenticherò mai a chi appartiene veramente questa vittoria. Appartiene a voi. Appartiene a voi.

    Non sono mai stato il candidato più probabile per questo incarico. Quando abbiamo cominciato avevamo pochi soldi e pochi appoggi. La nostra campagna non è stata architettata nei corridoi di Washington: è partita dai cortili di Des Moines, dai salotti di Concord, dalle verande di Charleston. È stata costruita da lavoratori e lavoratrici che hanno attinto ai loro magri risparmi per versare 5, 10, 20 dollari per la causa. È diventata forte grazie ai giovani che hanno rigettato il mito dell'apatia della loro generazione, che hanno lasciato le loro case e le loro famiglie per fare lavori che promettevano pochi soldi e poche ore di sonno. Ha attinto forza da quelle persone non più così giovani che hanno sfidato il freddo pungente e il caldo soffocante per andare a bussare alla porta di perfetti estranei, e da quei milioni di americani che hanno lavorato come volontari e hanno coordinato, e che hanno dimostrato, più di due secoli dopo, che un governo del popolo, dal popolo e per il popolo è ancora possibile. Questa è la vostra vittoria.

    Io so che non avete fatto tutto questo solo per vincere un'elezione, e so che non lo avete fatto per me. Lo avete fatto perché siete consapevoli dell'enormità del compito che abbiamo davanti. Perché anche se stanotte festeggiamo, siamo consapevoli che sfide che ci aspettano saranno le più impegnative della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria da un secolo a questa parte. Anche mentre stiamo qui stanotte, sappiamo che ci sono americani coraggiosi che percorrono i deserti dell'Iraq e le montagne dell'Afghanistan rischiando la loro vita per noi. Ci sono madri e padri che rimangono svegli dopo che i loro figli sono andati a dormire e si domandano come riusciranno a rimborsare il mutuo, a pagare i conti dei medici o a risparmiare abbastanza per poter mandare i figli all'università.

    Ci sono nuove energie da radunare, nuovi posti di lavoro da creare, nuove scuole da costruire e minacce da affrontare, alleanze da risanare.
    La strada che ci aspetta sarà lunga. La pendenza sarà ripida. Forse non ci arriveremo in un anno e nemmeno nell'arco di un mandato, ma, America, io non sono mai stato tanto fiducioso come questa notte che ci arriveremo. Ve lo prometto: noi, come popolo, ci arriveremo.
    Ci saranno ostacoli e false partenze. Molti non concorderanno con tutte le decisioni che prenderò come presidente, e sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema. Ma io sarò sempre sincero con voi sulle sfide che dovremo affrontare. Vi starò a sentire, specialmente quando non saremo d'accordo. E soprattutto vi chiederò di prendere parte all'opera di ricostruzione di questa nazione nell'unico modo che l'America abbia mai conosciuto nei suoi 221 anni di storia: una casa sull'altra, un mattone sull'altro, una mano incallita dalla fatica sull'altra.

    Quello che è cominciato 21 mesi fa in pieno inverno non può finire in questa notte d'autunno. Questa vittoria da sola non rappresenta il cambiamento che cerchiamo: è soltanto l'occasione per noi di realizzare quel cambiamento.
    E questo non accadrà se torneremo a com'erano le cose un tempo. Non accadrà senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio. E allora creiamo un nuovo spirito di patriottismo, di responsabilità, dove ognuno di noi decide di buttarsi nella mischia e impegnarsi di più, e di occuparci non solo di noi stessi ma gli uni degli altri.

    Ricordiamoci che se questa crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa, questo qualcosa è che Wall Street, la grande finanza, non può prosperare se Main Street, l'uomo della strada, patisce. In questo paese, ci alziamo o cadiamo come un'unica nazione: come un unico popolo.
    Resistiamo alla tentazione di ricadere nella vecchia faziosità, meschineria e immaturità che avvelena da così tanto tempo la nostra vita politica. Ricordiamo che fu un uomo di questo Stato il primo a portare il Partito repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori della fiducia nei propri mezzi, della libertà individuale e dell'unità nazionale. Questi sono valori che tutti condividiamo. E se questa notte il Partito democratico ha riportato una grande vittoria, lo facciamo con una parte di umiltà e con la determinazione a sanare le fratture che hanno ostacolato il nostro progresso.

    Come disse Lincoln a una nazione molto più divisa della nostra: «Noi non siamo nemici, ma amici: la passione può aver messo a dura prova i nostri legami, ma non deve spezzarli». E a quegli americani di cui ancora devo conquistarmi il sostegno dico: stanotte non ho conquistato il vostro voto, ma ascolto la vostra voce, ho bisogno del vostro aiuto e sarò anche il vostro presidente.
    E a tutti coloro che stanotte ci stanno guardando da altri paesi, da regge e parlamenti fino a coloro che stanno stretti intorno a una radio negli angoli più dimenticati del pianeta, dico: le nostre storie sono individuali, ma il nostro destino è comune e una nuova alba di leadership americana è a portata di mano. A coloro che vorrebbero distruggere il mondo dico: noi vi sconfiggeremo. A coloro che cercano pace e sicurezza dico: noi vi sosterremo. E a tutti coloro che si sono chiesti se il faro dell'America splende ancora come un tempo dico: questa notte vi abbiamo dimostrato una volta di più che la vera forza della nostra nazione non nasce dalla potenza delle nostre armi o dalla protata della nostra ricchezza, ma dalla forza costante dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e invincibile speranza.

    Questo è il vero talento dell'America, il fatto che l'America può cambiare. La nostra unione può essere perfezionata. E quello che abbiamo già ottenuto ci dà speranza per quello che possiamo e dobbiamo ottenere domani.
    In queste elezioni ci sono state molte novità assolute e molte storie che verranno raccontate per generazioni e generazioni. Ma una storia che ho in mente stanotte è quella di una donna che è andata a votare ad Atlanta. Assomiglia in tutto e per tutto ai milioni di altri individui che si sono messi in fila per far sentire la loro voce in queste elezioni, tranne che per un aspetto: Ann Nixon Cooper ha 106 anni.

    Ann Nixon Cooper è nata appena una generazione dopo la fine della schiavitù: un'epoca in cui non c'erano macchine per le strade o aerei nei cieli; un'epoca in cui una come lei non poteva votare per due ragioni, perché era una donna e per il colore della sua pelle. E questa notte penso a tutto quello che ha visto nel corso del secolo che ha vissuto in America: l'angoscia e la speranza, la lotta e il progresso, i tempi in cui ci dicevano che non potevamo farcela e le persone che hanno tirato avanti fondandosi su quella professione di fede americana: «Sì, possiamo farcela».
    In un'epoca in cui la voce delle donne veniva messa a tacere e le loro speranze venivano ignorate, Ann Nixon Cooper è vissuta per vedere le donne battersi per i propri diritti, far sentire la propria voce e ottenere il voto. Sì, possiamo farcela.

    Quando c'era disperazione nella regione delle Grandi Pianure e tutto il paese era attraversato dalla depressione, abbiamo visto una nazione sconfiggere la paura stessa con un New Deal, un nuovo patto, con nuovi posti di lavoro e un nuovo sentimento di uno scopo comune. Sì, possiamo farcela.
    Quando le bombe sono cadute nella nostra baia e la tirannia ha minacciato il mondo, Ann Nixon Cooper era lì a testimoniare come una generazione riuscì ad assurgere alla grandezza e a salvare la democrazia. Sì, possiamo farcela.
    Ann Nixon Cooper era lì per gli autobus a Montgomery, per gli idranti a Birgmingham, per il ponte di Selma e per un predicatore di Atlanta che diceva alla gente "We shall overcome", noi vinceremo. Sì, possiamo farcela.

    Un uomo è atterrato sulla Luna, un muro è crollato a Berlino, un mondo è stato collegato dalla nostra scienza e dalla nostra immaginazione. E quest'anno, in queste elezioni, Ann Nixon Cooper ha messo un dito su uno schermo e ha votato, perché dopo 106 anni in America, attraverso i momenti migliori e le ore più cupe, lei sa che l'America può cambiare.
    Sì, possiamo farcela.

    Americani, abbiamo fatto tanta strada. Abbiamo visto tante cose. Ma c'è ancora moltissimo da fare. Perciò questa notte domandiamoci: se i nostri figli dovessero vivere tanto da vedere il prossimo secolo, se le mie figlie dovessero essere tanto fortunate da vivere tanto a lungo quanto Ann Nixon Cooper, quale cambiamento vedranno? Quali progressi avremo realizzato?

    Questa è la nostra occasione per rispondere a questo appello. Questo è il nostro momento. Questa è la nostra epoca: per rimettere la nostra gente al lavoro e aprire porte di opportunità per i nostri bambini; per riportare la prosperità e promuovere la causa della pace; per rivendicare il sogno americano e riaffermare quella verità fondamentale, che da molti siamo uno; che finché avremo vita avremo speranza: e quando ci troveremo di fronte al cinismo e al dubbio, e a quelli che ci dicono che non ce la possiamo fare, noi risponderemo con quella professione di fede immortale che riassume lo spirito di un popolo: sì, possiamo farcela.
    Grazie. Dio vi benedica. E che Dio benedica gli Stati Uniti d'America.

    Traduzione di Fabio Galimberti

    Edited by Light - 3/1/2009, 15:59
  7. .

    Stronghold



    Stronghold è un videogioco di strategia in tempo reale (RTS) ad ambientazione medioevale realizzato da Firefly Studios nel 2001. Rispetto al panorama degli RTS si tratta di un gioco piuttosto insolito: gli aspetti di simulazione della vita all'interno delle mura di un castello prevalgono nettamente sulla strategia e sulla tattica di combattimento, che però è ben incentrata sugli assedi.

    Del videogioco sono stati realizzati numerosi sequel: nel 2002 Stronghold: Crusader (ambientato nel Medio Oriente al tempo delle Crociate, con maggiori elementi RTS tradizionali), Stronghold Warchest (che permette di giocare con i primi due titoli), nel 2005 Stronghold 2 in grafica 3D, Stronghold Legends che ha un'ambientazione in stile fantasy. Stronghold e Stronghold 2 presentano anche due espansioni (che consistono in un aggiunta di mappe di gioco): Stronghold Deluxe e Stronghold 2 Deluxe

    [Continua a leggere su Wikipedia]

    Io ho provato a giocare a Stronghold 2, anche se poco per motivi di tempo.
    Molto bello, ve lo consiglio.
    Mi piace soprattutto la personalizzazione della bandiera, io ne avevo una stupenda con... Hello Kitty :rolleyes:

    Il gioco costa davvero poco, inoltre è possibile, collegandosi ad internet, giocare con altre persone (modalità multiplayer).

    Se siete appassionati di questo gioco o volete scoprire cos'è... se volete cercare degli sfidanti per la versione multiplayer, vi consiglio di visitare questo forum:

    Stronghold 2 - The Community
    image



    È il forum di un mio caro amico, ben organizzato ed utile, interessante anche solo per fare quattro chiacchiere.

    Alla prossima!

    Edited by Light - 3/1/2009, 15:58
  8. .
    Prof picchiato lascia la cattedra
    Novara, Il docente: "Mi sento umiliato"

    Lo smacco subito fa più male dei pugni ricevuti in aula. Così il professore di Novara aggredito da uno studente durante le lezioni ha deciso di lasciare la cattedra. "In quella scuola non torno, come posso rientrare in una classe dove c'è un ragazzo che mi ha preso a pugni e minacciato di morte?". Il giovane, che inizialmente doveva essere cacciato dall'istituto, è stato infatti sospeso soltanto per due settimane.

    [Continua a leggere sul sito...]




    Commento breve:
    Questo episodio è uno dei tanti, troppi che succedono.
    Inutile dire che è un vero schifo, i giovani d'oggi sono davvero senza ritegno (in genere dico questa frase per scherzo, ma in certi casi vien voglia di pensarlo sul serio).
    Non sanno cos'è il rispetto, forse perché nessuno glielo insegna.
    E allora nessun rispetto nemmeno nei LORO confronti... e via con le punizioni corporali!
    Perché non è giusto che la passino sempre liscia senza provare LORO un po' di dolore.


    (forse ho esagerato... ma mi fa davvero rabbia...!)

    Edited by Light - 3/1/2009, 15:59
  9. .
    Buongiorno!

    Mi sono presa un giorno e mezzo di pausa per riflettere e decidere quale sarà l'argomento del blog: ebbene, non ne ho idea.

    Sono certa solo di una cosa: tutto quello che inserirò sarà sempre utile a qualcuno, perché non mi piacciono le cose inutili ;)

    Alla prossima!
  10. .
    Ciu ciu ^^

    anatroccolo



    Edited by Light - 8/2/2017, 05:15
70 replies since 6/10/2008
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