Il fumo da giovani è nemico delle ossafonte: corriere.it

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    Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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    STUDIO AMERICANO SU RAGAZZE DAGLI 11 AI 19 ANNI
    Il fumo da giovani è nemico delle ossa
    Rispetto a quelle che non fumano, le fumatrici risultano indietro di un intero anno nell’accumulo di minerali ossei


    MILANO - Il "tempo delle mele" che si trascorre al liceo può sembrare un po’ prematuro per pensare all’osteoporosi, ma uno studio del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center e delle Università di Cincinnati e della Pennsylvania pubblicato sul Journal of Adolescent Health mette in guardia le ragazze che proprio in quel periodo, magari per darsi un tono o perché affrontano le prime delusioni della vita, si mettono a fumare. Oltre agli ormai arcinoti danni che questo vizio procurerà loro, c’è infatti anche quello di avviarle su una strada che le porterà a perdere tessuto osseo in misura maggiore rispetto a quelle che non fumano, fino a sviluppare con gli anni osteoporosi, una patologia che quando saranno anziane le esporrà a un maggior rischio di fratture. Per di più, anche se per tutta la vita il tessuto osseo va incontro a un continuo rimaneggiamento, proprio questa età, durante la quale si accumula il 50% della massa ossea, è cruciale per lo sviluppo di uno scheletro forte e resistente. Quando arriverà la menopausa e inizierà la perdita di tessuto osseo, il conto di questa banca ossea sarà assolutamente fondamentale.
    LO STUDIO - I ricercatori hanno seguito 262 ragazze fumatrici e non fumatrici con età compresa fra 11 e 19 anni, divise in cinque gruppi (di 11, 13, 15, 17 e 19 anni) valutate tre volte all’anno con Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e tomografia BMD (bone mineral density) dell’anca e della colonna lombare: all’età di 19 anni, rispetto a quelle che non fumavano, le fumatrici erano rimaste indietro di un intero anno nell’accumulo di minerali ossei. Anche dopo aver eliminato tutti gli eventuali fattori confondenti come depressione, razza (bianche, nere, ispaniche), peso, quantità di calcio assunto, consumo di alcolici, attività fisica media giornaliera e livelli di vitamina D, l’effetto del fumo sulle ossa è rimasto evidente e si è rivelato di tipo cumulativo. Un dato preoccupante se si considera che a quell’età le ragazze non avevano ancora avuto molto tempo per fumare.




    Beh nulla di così nuovo, la domanda è una sola: perché diavolo si fuma? È meglio anzi mangiare cioccolata. :baby:
     
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    CITAZIONE (Light @ 4/3/2013, 20:39) 
    Beh nulla di così nuovo, la domanda è una sola: perché diavolo si fuma? È meglio anzi mangiare cioccolata. :baby:

    a quanto pare, non fa nemmeno venire i brufoli :asd:
    CITAZIONE
    Anche dopo aver eliminato tutti gli eventuali fattori confondenti come depressione, razza (bianche, nere, ispaniche), peso, quantità di calcio assunto, consumo di alcolici, attività fisica media giornaliera e livelli di vitamina D

    che abbiano realmente eliminato gli altri fattori, è però una pia illusione, come hanno fatto a valutarli esattamente?
     
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1 replies since 4/3/2013, 20:39   39 views
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