Anna Göldifonte: http://it.wikipedia.org/

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    Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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    Anna Göldi, o Göldin, spesso trascritto con il dittongo Goeldi (Sennwald, 24 ottobre 1734 – Glarona, 13 giugno 1782), fu l'ultima donna ad essere condannata a morte per stregoneria in Europa.

    Biografia
    Nacque da Adrian e Rosina Büeler, quarta di otto figli. La famiglia benestante possedeva un proprio sigillo: il bisnonno era giudice e preside della chiesa di Sennwald, mentre il nonno era porta-bandiera, una nomina ritenuta di prestigio, ma a seguito di litigi col sindaco per questioni di terreni, fu condannato alla prigione ed al pagamento di una cospicua somma per insulti ed aggressioni; fuggì in Italia e di lui non si seppe più nulla.
    Così Adrian, padre di Anna, allora undicenne, dovette continuare l’estinzione della multa inflitta al padre. La famiglia si ridusse in povertà e perse il prestigio.
    Anna dovette guadagnarsi la vita andando a fare la serva presso il sindaco Enderlin a Maienfeld.
    Il secondo impiego lo trovò presso il panettiere Bernegger a Sax, ove rimase cinque anni e mezzo per poi, dal 1762 al 1765, lavorare nella casa del pastore di Sennwald. Di bella presenza, durante questa permanenza conobbe Jakob Rhoduner, del quale rimase incinta e che la lasciò sola arruolandosi come mercenario in Olanda. A 31 anni partorì segretamente un bambino che morì la stessa notte in circostanze non conosciute e lei fu condannata per infanticidio agli arresti domiciliari per sei anni. Dal 1765 al 1768 lavorò presso la famiglia del landamano Cosmus Heer (30.1.1727 - 4.7.1791), per poi trasferirsi nel cantone di Glarona, a Mollis, dove prese servizio presso il pastore Johann Heinrich Zwicky (18.11.1716 - 5.1.1771). Durante il suo lavoro intrecciò una relazione amorosa con il figlio Melchior (21.1.1750 - 29.4.1806) e dopo sei anni rimase nuovamente incinta; la famiglia Zwicky la mandò a partorire a Strasburgo. Di questo figlio, nato nel 1775, si sono perdute le tracce.
    Nel 1775 ritornò nel glaronese a lavorare presso il rilegatore Tinner stringendo amicizia con i coniugi Steinmueller, che le furono vicini fino alla fine.

    L'accusa di stregoneria
    Nel settembre 1780 la Goeldi è assunta presso la famiglia del medico, dottore e giudice Johann Jakob Tschudi-Elmer (1747–1800). La piccola Anna Maria di 7 anni l'accompagnava anche nelle passeggiate e visite presso gli amici Steinmueller. Fu lì che il 19 settembre 1781 avrebbe dato alla piccola Anna Maria un biscotto ("Läkerli"). Un mese dopo fu trovato il primo spillo di una lunga serie nella tazza della piccola Anna Maria. Si disse allora che quel biscotto, consumato dagli Steinmueller, fosse stato stregato da Anna Goeldi e contenesse spilli.
    Nei giorni seguenti se ne trovarono regolarmente nel cibo della bambina. La sospettata serva si confidò a Johann Jakob Tschudi (1722 - 1784) pastore e parente stretto della famiglia, che la cacciò in malo modo. Il 25 ottobre 1781 fu licenziata dalla famiglia Tschudi-Elmer e si recò prima dai Steinmüller, poi dalla sorella Barbara a Sax.
    La bambina però cominciava ad aver strane convulsioni e sempre più spilli si trovavano nel suo cibo. Iniziarono così tutti a convincersi della sua colpevolezza; le autorità di Glarona affissero manifesti di ricerca emettendo una taglia di 100 corone, somma notevole.
    Anna fuggì scendendo la valle del Reno verso San Gallo, quindi verso Herisau nell'Appenzello e Degersheim, dove trovò un lavoro come cameriera (una lapide ricorda ancora il suo passaggio); lì fu arrestata il 21 febbraio 1782 e portata a Glarona.
    La Goeldi sembrava alla fine e la gente, convinta della sua colpa, pretendeva che questa togliesse il malocchio alla piccola. Il 15 marzo 1782 Anna Göldi visita la piccola Anna Maria e dopo qualche massaggio, la ragazzina ricominciò a camminare e smise di vomitare gli spilli. Questa "guarigione" fu intesa come prova dell'essere una strega.
    Anna Goeldi fu rinchiusa in prigione e sottoposta ad interrogatori e torture. Fino all'ultimo si proclamò innocente. Il dottor Tschudi, che ottenne i servigi di Anna nel periodo in cui servì presso di lui, si dette gran daffare presso i suoi colleghi giudici e le autorità di Glarona affinché venisse condannata. Il 6 giugno il consiglio evangelico glaronese con 32 voti contro 30 la giudicò colpevole di essere un'avvelenatrice ("Vergifterin") e il 13 giugno 1782 Anna Goeldi morì per decapitazione.

    La riabilitazione
    Il 27 agosto 2008, a più di 226 anni dall'esecuzione, il parlamento cantonale di Glarona ha deciso di riabilitare Anna Goeldi.
     
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  2. Lucipher
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    scusate la mia ignoranza... ma riabilitare in senso "affermare che non era strega"?

    pfua, stupidi tempi piena di gente altrettanto stupida...
     
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1 replies since 12/5/2013, 19:48   44 views
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