Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)
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PARIGI - Le parigine sono finalmente, nel 2013, autorizzate a indossare i pantaloni senza correre il rischio di finire in carcere. Ci sono voluti due secoli affinché il ministero delle Pari Opportunità abrogasse l'ordinanza della polizia che risale alla fine del XVIII secolo e dispone che il gentil sesso nella capitale francese non possa coprire le gambe se non per ragioni mediche. In seguito due circolari estesero l'eccezione anche per le donne in bicicletta o a cavallo.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati, i tentativi per far abrogare la vetusta norma, ovviamente non più applicata. Da ultimo ci aveva provato un senatore di destra, Alain Houpert, dell'Ump, che lo scorso luglio aveva di nuovo allertato il governo sul fatto che «la portata simbolica» di questo testo potrebbe «urtare le nostre sensibilità moderne». È arrivata quindi adesso la decisione del ministero delle pari opportunità, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, che conferma l'incompatibilità della legge «con i principi di uguaglianza tra i sessi che sono inscritti nella Costituzione» e conferma l'abrograzione dell'ordinanza, privandola ormai di ogni effetto giuridico.
La vecchia norma, per la quale «ogni donna che desidera vestirsi da uomo deve presentarsi alla prefettura di polizia per ottenere l'autorizzazione», concessa solo per ragioni mediche, era stata pronunciata a Parigi il 17 novembre del 1799 perchè qui era nato il movimento dei sanculotti, figura emblematica della Rivoluzione francese. Questi rivoluzionari rivendicavano il diritto di portare i pantaloni lunghi per contrasto con la borghesia che portava le 'culottes', i mutandoni che arrivavano sotto il ginocchio. Per solidarietà anche le donne vollero indossare i pantaloni. Ma la polizia lo vietò, varando la controversa ordinanza. La gonna è stata anche la «divisa» imposta alle donne nel parlamento francese fino agli anni Ottanta.
Solo da allora, deputate e senatrici, possono, se lo desiderano, indossare anche i pantaloni. È rimasta celebre la frase di Michele Alliot-Marie, ex ministra dell'Interno del presidente Nicolas Sarkozy, e all'epoca consigliere del ministro Edgar Faure, che alla guardia che la fermò prima di entrare nell'emiciclo rispose: «Se sono i miei pantaloni che le danno fastidio, li tolgo subito».
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