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Diete, il senso di colpa fa ingrassare:
"Il rapporto col cibo dev'essere sereno"
Uno studio olandese afferma che la condizione psicologica è un fattore determinante nei regimi per perdere peso; sentirsi 'trasgressori' ci spinge a consumare alimenti più grassi e fa fallire l'obiettivo del dimagrimento
ROMA - Il senso di colpa fa ingrassare: consumare un pasto come se si stesse commettendo un reato contro la propria linea aumenta le possibilità di fallire nell'obiettivo di dimagrire sul lungo periodo. E' la tesi che conclude uno studio condotto da un team di ricercatori dell'Utrecht University in Olanda. La ricerca, pubblicata sulla rivista Psychology & Health, rivela che non è importante soltanto mangiare in maniera più sana per perdere qualche chilo in più, ma che conta anche lo stato d'animo con il quale ci accostiamo al cibo.
Se dunque ci sentiamo in qualche modo responsabili di una trasgressione quando, in regime di dieta, consumiamo un pasto o mangiamo un alimento in particolare, questa condizione psicologica ostacolerà tutte le nostre buone intenzioni, ribaltando l'esito del nostro progetto: vogliamo dimagrire e invece saremo destinati a veder crescere il nostro peso.
Secondo la ricerca olandese, ciò avviene perché sentirsi colpevoli mentre si mangia induce a mangiare di più e a mangiare cibi più grassi. Questa tendenza all'assunzione di un numero maggiore di calorie, di fatto, aumenta se ci concentriamo sulle potenzialità "ingrassanti" del pasto che ci apprestiamo a consumare e ci sentiamo successivamente colpevoli di aver "remato" contro l'obiettivo dimagrimento. La conclusione della ricerca è semplice: serve equilibrio nell'approccio al cibo, ma ci vuole anche serenità; altrimenti la perdita di peso resterà un miraggio.
Provato sulla mia pelle: più ci si ossessiona, meno si ottengono risultati. Come ho già scritto nel mio articolo sulla dieta, ci vuole pazienza e costanza e soprattutto è meglio cercare di ottenere piccoli risultati per volta, senza troppe privazioni.
Take it easy, insomma (ma non troppo!).
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CITAZIONE (Light @ 4/3/2013, 20:48) più ci si ossessiona, meno si ottengono risultati.
e si ricade in dannosi disturbi dell'alimentazione 
CITAZIONE (Light @ 4/3/2013, 20:48) Come ho già scritto nel mio articolo sulla dieta, ci vuole pazienza e costanza e soprattutto è meglio cercare di ottenere piccoli risultati per volta, senza troppe privazioni.
invece c'è chi fa il contrario e si butta in dissennate "diete dissociate" mettendo a rischio la propria salute
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CITAZIONE (kostaki @ 5/3/2013, 11:45) invece c'è chi fa il contrario e si butta in dissennate "diete dissociate" mettendo a rischio la propria salute
Adesso c'è la dieta a intermittenza, l'ennesima dieta spacciata per miracolosa e in realtà pericolosa per la salute: praticamente per 5 giorni a settimana di strafoghi come un maiale senza limiti e poi per gli altri due giorni non devi superare le 500 calorie (se non mi sbaglio sono banditi i carboidrati).
È a parere mio una boiata pazzesca, mi chiedo questi inventori di diete assurde cos'abbiano in testa: se ci credono davvero o il loro scopo è solo quello di arricchirsi.
Senza dubbio i peggiori sono quelli che ci cascano come pere cotte, però.
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CITAZIONE (Light @ 6/3/2013, 20:01) ìil loro scopo è solo quello di arricchirsi.
CITAZIONE (Light @ 6/3/2013, 20:01) Senza dubbio i peggiori sono quelli che ci cascano come pere cotte, però.
è un difetto comune, credere che esista sempre una via facile per ottenere quello che si vuole, che poi questa non mi pare tanto facile, 500 calorie 2 giorni a settimana ti vanno bene se stai tutto il giorno a letto (e respiri poco) ma se lavori?
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Infatti non si tiene conto del fabbisogno giornaliero.
Cosa si dovrebbe fare, mangiare solo frutta e verdura? Ci si può riuscire, ma quanto ti tengono in piedi? E soprattutto: non rischi di svenire dalla fame? È come se bevessi solo acqua. Digiuno!
Questo "regime alimentare" dovrebbe far perdere 9 chili in dieci settimane, ma alcuni studi ne hanno testato gli effetti collaterali.
Parlando della dieta ad intermittenza forse sembrerà che sia andata off topic, quindi mi ricollego al tema principale dei sensi di colpa: quanti te ne vengono mangiando come un porco per 5 giorni di fila e a (tentare di) fare la fame per due, per poi abbuffarsi ancora di più dopo la giornata-digiuno?
Per me non va in ogni senso.
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infatti è una palese truffy (e non è certo diretta a gente che pratica mestieri come l'operaio metalmeccanico o il muratore, se ad un muratore dai 500 calorie, dopo un'ora è steso per terra  ) ma a gente che fa lavori più sedentari, e che si illude, in quel modo, di poter dimagrire senza metterci impegno o fatica
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