1. Buonismo, moralismo e altre "spregevolezze"

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    By Light il 1 Jan. 2015
     
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    Secondo Treccani:

    CITAZIONE
    buonismo s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî, o nei riguardi di un avversario, spec. da parte di un uomo politico; è termine di recente introduzione ma di larga diffusione nel linguaggio giornalistico, per lo più con riferimento a determinati personaggi della vita politica.

    CITAZIONE
    moralismo s. m. [der. di morale1]. –

    1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida e talora eccessivamente conformistica difesa dei principî della morale comune: lui era colpito da come sotto i suoi modi sregolati era ancora leggibile il m. puritano ... della sua infanzia (Andrea De Carlo).

    2. Dottrina che considera la norma morale prioritaria rispetto a ogni altro valore e interesse umano: il m. di Kant, di Fichte. Più in generale, ogni concezione filosofica che comunque ammetta la validità di una norma morale posta a freno degli arbitrî degli individui, e si contrapponga perciò a ogni «immoralismo», o «amoralismo», negante la legittimità assoluta di ogni imposizione etica.

    Queste parole le conoscerete sicuramente, soprattutto se frequentate spesso le comunità virtuali, dove si fa largo uso di questi due termini.
    A parere mio molto spesso si utilizzano senza alcun motivo reale e solo per attaccare chi la pensa in un modo diverso, quando non si accetta che tutto diventi uno scherzo e ci si indigna ancora di fronte a certe ingiustizie, perché si conserva un briciolo di umanità.



    Questo non è un vero e proprio articolo, quanto un input al confronto riguardo questo tema. Lascio la parola dunque a chiunque voglia replicare.
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    CITAZIONE (Light @ 1/1/2015, 22:37) 
    Queste parole le conoscerete sicuramente, soprattutto se frequentate spesso le comunità virtuali, dove si fa largo uso di questi due termini.

    è "l'uso comune', che le ha accostate, dato che sono, in realtà molto diverse, la prima è una grande porcata già di suo, una nobilitazione del compatimento fuori luogo, fatto cioè da gente che ha poco motivo di compatire gli altri, la seconda dovrebbe essere l'insieme di principi che un essere umano segue per favorire la sua convivenza con gli altri e le necessità della convivenza causano spesso l'accettazione di principi che derogano da quello che dovrebbe esserne il fondamento, il rispetto per gli altri, poi si arriva ad utilizzare questi "codici" per giustificare il fatto che gli altri li stiamo calpestando :fifi:
    CITAZIONE (Light @ 1/1/2015, 22:37) 
    A parere mio molto spesso si utilizzano senza alcun motivo reale e solo per attaccare chi la pensa in un modo diverso, quando non si accetta che tutto diventi uno scherzo e ci si indigna ancora di fronte a certe ingiustizie, perché si conserva un briciolo di umanità.

    l'ingiustizia è solo ciò che gli altri fanno a loro (persino quando si tratta soltanto di reazioni di difesa) quello che loro fanno agli altri è, per definizione, giusto e corretto
     
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    Io sinceramente non penso che mostrare compassione e/o avere dei principi morali siano cose spregevoli, tutt'altro. Caso diverso è quando si fa mostra d'ipocrisia, in quel caso sono d'accordo con l'utilizzo dei due termini.
     
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2 replies since 1/1/2015, 22:37   107 views
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