1. Tra buona educazione e coerenza

    By Light il 22 Sep. 2018
     
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    Quando ero piccola salutavo sempre tutti con un sorriso, perché ritenevo che questo avrebbe migliorato la giornata almeno ad una delle persone che avrei incontrato. Ero convinta che la gentilezza avesse il potere di cambiare il mondo; e poi come poteva non sentirsi meglio qualcuno dopo che una dolce piccolina l'aveva salutato sorridente, colma di buoni sentimenti?

    Crescendo ovviamente le cose cambiano: questi buoni sentimenti si ridimensionano notevolmente, a volte è come cadere brutalmente dalle nuvole.
    E almeno io mi sono chiesta: ne vale la pena?
    Tanto spesso non è così, ma, in generale, finché questi buoni sentimenti ci sono ancora e sono ben saldi, continui a coltivarli speranzoso che qualcosa possa cambiare - o che comunque il tuo custodirli possa fare una piccola differenza.


    Io questa gentilezza cerco di continuare a tenerla in vita, ma non ad oltranza. Sono arrivati col tempo a farle compagnia un cinismo crescente, onestà (verso gli altri e soprattutto me stessa) e ciò che è più difficile da coltivare, ovvero la coerenza.

    Non voglio fare un discorso generale né troppo profondo su queste caratteristiche (non ne ho la facoltà e, anche buttassi giù un papirone, avrei comunque detto nulla), ma una riflessione su una situazione che viviamo tutti ogni giorno e che ha aperto questo articolo, ovvero quella del salutare le persone per strada.
    Su Facebook si parla tanto dell'utilità dell'avere fra i contatti persone che "neanche ti salutano per strada", eppure, anche se non ci si saluta, la curiosità di sapere i fatti altrui o di mantenere una facciata di bendisposizione verso gli altri agli occhi del mondo si rivelano più forti.
    A volte mi è sembrato che il saluto fosse un metro di misura della rispettabilità di una persona, basti pensare al cliché dell'assassino che "sembrava una così brava persona: salutava sempre!".

    Personalmente faccio molta fatica a salutare per prima, sia per questione di timidezza che mi blocca le parole in gola o rende il mio tono di voce troppo basso, sia perché ho molto spesso difficoltà nel riconoscere i volti delle persone.
    Ci sono casi in cui mi faccio forza e prendo l'iniziativa e poi il saluto non viene ricambiato, ci resto male e mi riprometto di non farlo più e poi magari la volta successiva vengo tacciata di maleducazione.
    Altre volte mi sento costretta a salutare o a ricambiare un saluto di una persona che disprezzo e che disprezza me, solo per una facciata di " civiltà". Poi però mi chiedo... perché?
    "Eh ma tu devi salutare sempre, così ti rendi superiore", mi viene spesso detto. A parte che non capisco la logica del ragionamento (fai anzi credere all'altra persona che abbia del valore per te e che ne reclami un minimo di attenzione, pompandone l'ego), in che cosa dovrei rendermi superiore? Non sopporto tale persona, lo sa, lo sanno tutti... perché almeno in questi casi non preferire la pulizia della verità all'ipocrisia delle buone maniere?
    Per quanto abbia sempre davo un forte valore all'educazione e alla gentilezza, non mi sento a posto con me stessa quando so di star facendo qualcosa di forzato e che va contro le mie idee. Sono poche le cose che trovo più disgustose dell'incoerenza, anche se si tratta di piccole cose, perché sono tante piccole cose che creano le basi per tutto il resto.
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    io ho risolto il problema non salutando nessuno, non l'ho mai fatto e quindi nessuno se lo aspetta da me :lol: e nessuno polemizza perchè non lo saluto, poi chi vuole parlarmi mi saluta lui :fifi:
    CITAZIONE
    Crescendo ovviamente le cose cambiano: questi buoni sentimenti si ridimensionano notevolmente, a volte è come cadere brutalmente dalle nuvole.
    E almeno io mi sono chiesta: ne vale la pena?
    Tanto spesso non è così, ma, in generale, finché questi buoni sentimenti ci sono ancora e sono ben saldi, continui a coltivarli speranzoso che qualcosa possa cambiare - o che comunque il tuo custodirli possa fare una piccola differenza.

    non dobbiamo permettere che le persone negative ci rendano negativi, poco importa se tanti cercano di intristire la nostra vita, se si riesce, anche solo una volta, a rasserenare l'esistenza di un altro essere umano, vale la pena di farlo
     
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